Cos'è
In molti casi si parla di multidiscriminazione ed è la combinazione tra disuguaglianze di genere e barriere che provoca un effetto moltiplicatore, rendendo le donne con disabilità più discriminate rispetto a chiunque altro.
Anche quest’anno in vista dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna, l’Assessorato alle Politiche delle Differenze del Comune di Cesena e il Forum sui Generis presentano il “Marzo delle donne”, un insieme di iniziative di intrattenimento, occasioni di dibattito e di proposte culturali tese a raccontare l’universo femminile, storie di inclusione, integrazione e incontro.
Anche questa edizione è caratterizzata da un ampio ventaglio di eventi proposti dalle Associazioni e dalle altre realtà proponenti. Tra le altre spicca “MIM-OSA: essere donna oltre la disabilità”, progetto che lascia emergere un tema non abbastanza affrontato e che accende i riflettori sulla discriminazione ma anche sul tema dell’accessibilità e dell’inclusione.
Perché interessarsi oggi alla condizione di vita delle donne con disabilità? La Cooperativa sociale CILS e ACeA hanno dedicato questo percorso alle donne con disabilità acquisita frequentanti il laboratorio Ginkgo (CILS) e l’associazione ACeA dando loro voce e supportando i processi di consapevolezza e empowerment.
Per le persone con disabilità acquisita il trauma irrompe nel proprio percorso di vita creando una frattura fra ciò che si era prima e ciò che si è diventati. La condizione di disabilità assume un aspetto centrale nella vita della persona, ne condiziona l’immagine di sé, i propri desideri, influenzando anche il proprio modo di essere e di sentirsi donna. É necessario un lungo e lento lavoro per ritrovare una nuova dimensione personale che possa ri-comprendere e accettare tutte le parti di sé.
Il progetto si è sviluppato in tre moduli: nella prima parte si sono svolti incontri di gruppo condotti dalla psicologa e psicoterapeuta Monika Piscaglia e la referente del progetto Ginkgo, Giuseppina Bonavolontà in cui sono state affrontate varie tematiche legate al sentirsi/percepirsi donna, alle proprie emozioni e vissuti con l’utilizzo di vari strumenti per facilitare il dialogo come foto, musica, immagini. Il percorso è poi proseguito con due laboratori esperienziali: il primo è stato improntato sulla cura di sé e del proprio corpo, grazie alla collaborazione con l’ente di formazione Techne; il secondo laboratorio di tipo creativo, tenutosi presso la fondazione Enaip, è stato caratterizzato dalla sperimentazione della manualità e creatività individuale per la realizzazione di accessori con l’utilizzo di varie tecniche e materiali.
A partire da mercoledì 7 marzo, alle ore 17:30, negli spazi della Biblioteca Malatestiana sarà visitabile, per un intero mese (fino a domenica 7 aprile) un’esposizione di immagini e parole che racconterà l’intero percorso svolto, per offrire a tutti i cittadini e alla comunità locale una occasione importante di riflessione sul tema dell’essere donna con disabilità acquisita.
Un messaggio di valorizzazione della propria persona che partendo da un tema specifico vuole allargarsi, in occasione della festa della donna, a tutte le donne al di là del proprio percorso di vita.