Sul filo della memoria: 51 studenti della scuola “Viale della Resistenza” raccontano il viaggio nei Balcani

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L'esperienza, programmata nell’ambito del progetto “Il fuoco sotto la cenere: la memoria unica speranza di pace” ha offerto ai ragazzi l’opportunità di incontrare esperti e immergersi nei luoghi di tragici eventi storici

Data pubblicazione:

22 Aprile 2024

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Descrizione

Nella notte di sabato 20 aprile, cinquantuno giovani studenti della scuola secondaria di primo grado “Viale della Resistenza” sono tornati da un viaggio straordinario, cofinanziato dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna, che li ha condotti attraverso una profonda esplorazione della storia dell’Italia orientale e dell’ex Jugoslavia, dall’immediato dopoguerra fino agli anni '90.

Questa esperienza, programmata nell’ambito del progetto “Il fuoco sotto la cenere: la memoria unica speranza di pace” sviluppato nel corso di questi mesi anche nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana, ha offerto ai ragazzi un’opportunità unica di incontrare esperti del settore e immergersi nei luoghi che hanno segnato tragici eventi storici. La delegazione cesenate ha visitato luoghi iconici, come la foiba di Basovizza, la Risiera di San Sabba e il Magazzino 18, ha fatto anche tappa in città come Zara e Mostar, arricchendo così la loro comprensione della complessa tessitura storica di quei territori.

Al loro ritorno, la professoressa Serenella Rocchi, tra le accompagnatrici del gruppo, ha espresso la profonda convinzione che la scuola stia compiendo un lavoro significativo nel coltivare una nuova consapevolezza nelle giovani menti.

“Il viaggio – commenta – ha fornito ai nostri studenti una sensazione di fiducia nel futuro, paragonabile a quella che prova un contadino quando semina il suo campo. I giorni trascorsi sono stati intensi: le ragazze e i ragazzi hanno potuto vedere con i propri occhi i muri ancora segnati dalle ferite delle armi, visitando musei che li hanno messi faccia a faccia con persone e date che hanno toccato le corde più profonde delle loro radici familiari. Per molti di loro, le date degli eventi storici sono state quelle di nascita dei loro genitori, zii e parenti, rendendo così la guerra molto più vicina di quanto possano immaginare”.

Questo viaggio non è stato solo un’occasione per imparare la storia, ma anche per interiorizzarla e renderla parte del proprio bagaglio personale di conoscenze e valori. Ha insegnato ai ragazzi, tutti di dodici anni, che la memoria è una risorsa preziosa che deve essere custodita e tramandata, affinché le tragedie del passato non si ripetano più.

Ultimo aggiornamento: 22/04/2024, 12:56

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