Descrizione
In un’epoca di grandi opportunità e, al tempo stesso, di imponenti sfide critiche, la scuola ha un ruolo centrale per la società, i territori, e per coniugare formazione, educazione e crescita degli studenti. Parte da questa stessa premessa il percorso avviato dall’Assessora alla Scuola e ai Servizi per l’infanzia Maria Elena Baredi insieme a tutti i protagonisti della comunità educante che hanno aderito al tavolo permanente istituito a novembre e già impegnati nella definizione del progetto “Risonanza” e di un manifesto condiviso.
Il primo incontro si è tenuto nel pomeriggio di ieri, giovedì 12 dicembre, nella sala polifunzionale dell’ex Macello alla presenza dei professori del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna Elvis Mazzoni e Alessandro Ricci, di Stefano Versari, ex direttore regionale dell’Ufficio scolastico e presidente attuale di Serinar, Pier Cesare Rivoltella, professore ordinario di Didattica e Tecnologie dell'educazione presso l’Università di Bologna, e di Marco Ruscelli, Dirigente dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “G. Marconi” di Forlì. Il pomeriggio, introdotto dall’Assessora Baredi, è stato proposto nell’ambito del progetto ‘Innova-mente: innovazione tecnologica, didattica ed educazione’.
Sviluppare percorsi umani, finalizzati al benessere della vita scolastica e alla creazione di una scuola motivante.
“La scuola pubblica – commenta l’Assessora Maria Elena Baredi – ha un ruolo, oltre che una responsabilità, centrale nel percorso di crescita, educazione e progresso degli studenti. Su questo presupposto abbiamo avviato un lavoro congiunto, articolato e condiviso, che porterà tutti i soggetti coinvolti alla definizione di un manifesto da porre alla base della visione che ci accompagnerà nel corso dei prossimi anni. Si tratta della ‘pedagogia della risonanza’ costruita sul bisogno che tutte le persone hanno di entrare in risonanza con il mondo e dunque di essere ascoltate e di ottenere una risposta dall’altro. Tutti noi oggi siamo sempre più travolti dal tempo che scorre rapido a causa di un’accelerazione della produttività in ogni aspetto della società. Non si ha più il tempo di creare una connessione. In questo contesto la scuola deve diventare il luogo della comunicazione e non della competizione, e l’insegnante deve essere il motore di questa comunicazione da contrapporre all’alienazione che negli spazi scolastici non deve poterci entrare. La novità, come precisa Hartmut Rosa sociologo e all’Università Friedrich Schiller di Dresda, sta nella proposta di un cambio di paradigma: la risonanza più della competenza è il criterio adeguato per saggiare la qualità di un processo formativo. È questo un lavoro nato su impulso del lavoro curato dall’Amministrazione comunale ‘La città si fa scuola’ fortemente ancorato all’idea che una comunità territoriale possa e debba essere connessa alla sua comunità educante”.
Il progetto “Risonanza” si prefigge in primo luogo di supportare un insieme di iniziative e attività di ricerca-azione dentro e fuori le scuole, in collaborazione con il territorio, con le scuole in particolare, utili a costruire cultura e pratiche che coniugano innovazione, progresso tecnologico e ‘vita buona’, con obiettivi concreti di: sperimentare e praticare una pedagogia della risonanza nelle scuole di ogni ordine e grado, costruire e sperimentare spazi di risonanza fuori dalle scuole ma in relazione con le scuole, facendo di Cesena un laboratorio della risonanza, in una dimensione pienamente comunitaria che veda il coinvolgimento delle famiglie e della cittadinanza.