Descrizione
Il Comune di Cesena aderisce alla Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo che si celebra oggi, sabato 1° febbraio, per conservare la memoria dei conflitti del passato e per attirare l’attenzione sul dramma che vivono i civili di tutto il mondo coinvolti in guerre e conflitti armati.
A questo proposito, nella mattina di oggi all’ingresso di palazzo Albornoz si è celebrata la tradizionale cerimonia commemorativa partecipata dall’Associazione Nazionale Vittime civili di guerra di Forlì-Cesena, rappresentata dal presidente Gisberto Maltoni, e dal Vicesindaco Christian Castorri, che insieme hanno deposto una corona ai piedi della lapide che ricorda le vittime civili della seconda guerra mondiale (solo nel Cesenate 700 persone uccise e 1800 ferite e mutilate in modo permanente).
La Giornata di quest’anno assume un particolare significato a causa del drammatico contesto internazionale: a livello mondiale si è verificato un aumento del 67% delle vittime civili direttamente riconducibili all’uso delle armi esplosive nelle aree popolate (bombardamenti nei centri abitati), con un totale di 61.353 morti e feriti. A rilevare e sistematizzare i dati è l’Osservatorio ANVCG – centro di ricerca sulle vittime civili nei conflitti.
Inoltre, con l’affissione dello striscione sulla facciata del palazzo comunale e con l’illuminazione di blu dell’orologio, l’Amministrazione comunale – raccogliendo l’invito dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) e dell’Associazione Nazionale Comuni italiani (ANCI) – aderisce alla campagna ‘Stop alle bombe sui civili’ chiedendo il rispetto e l’applicazione del diritto umanitario internazionale, e reclamando attenzione, giustizia e protezione per tutti coloro che soffrono a causa della guerra, ieri come oggi.
Istituita in Italia con la legge 25 gennaio 2017 n. 9, con l’obiettivo di conservare la memoria delle vittime civili di tutte le guerre e di tutti i conflitti nel mondo, nonché di promuovere, secondo i principi dell’articolo 11 della Costituzione, la cultura della pace e del ripudio della guerra, questa ricorrenza va letta sia come una giornata commemorativa delle tante vittime civili di guerra italiane, sia come un’occasione di riflessione sulle conseguenze che i conflitti di oggi provocano sulle popolazioni.