Descrizione
Un impegno puntuale e continuo. Prosegue senza sosta e in vista del prossimo anno scolastico il lavoro del Comune di Cesena per garantire a tutti gli studenti il pieno diritto allo studio, soprattutto a tutti coloro che presentano una forma di disabilità e che per questo richiedono un affiancamento quotidiano da parte del personale educativo assistenziale. Complessivamente, si tratta di 231 bambine e i bambini, ragazze e ragazzi che frequentano la scuola dell’infanzia (18), la primaria (87), le scuole secondarie di primo grado (59) e le scuole secondarie di secondo grado (67). A 11 di loro è garantito un supporto personalizzato a fronte di una disabilità grave; 9 invece richiedono un affiancamento assiduo nello svolgimento di tutte le attività.
“Il diritto allo studio – commenta l’Assessora alla Scuola e ai Servizi per l’infanzia Maria Elena Baredi – è un diritto costituzionalmente garantito che non deve essere, per nessuna ragione, indebolito o minato, ma nonostante questo non troviamo nel Governo una risposta atta a rispondere a questa necessità. L’istruzione è quel passaggio che rende concreta l’eguaglianza tra le persone ed è sulla base di questo principio che affianchiamo letteralmente tutti gli alunni con disabilità garantendo alle famiglie un supporto importante nelle diverse attività previste all’interno del piano didattico, a partire dagli spostamenti casa/scuola”.
“Annualmente infatti – prosegue l’Assessora – abbattendo i costi per le famiglie, investiamo 150 mila euro nel trasporto scolastico dedicato e ben 2,2 milioni di euro per integrare le ore del sostegno. È uno sforzo importante che non può avere a che vedere con logiche di bilancio e che confermiamo con grande convinzione perché il diritto allo studio è universale ed è nostro dovere creare un contesto inclusivo in cui tutti, bambini e ragazzi, possano frequentare la scuola interagendo con i propri coetanei e imparando sempre nuovi concetti. Chiediamo dunque allo Stato una maggiore vicinanza a queste famiglie e a questi alunni: se dovessimo limitarci al monte ore coperto finanziariamente dal Ministero infatti non potremmo garantire un’istruzione adeguata e completa agli alunni più fragili”.