Descrizione
Il premio Cesena Città per la Pace 2023 è stato conferito questo pomeriggio all’Associazione “Forgotten Children of War”, la prima – e attualmente unica – realtà al mondo i cui fondatori e membri sono bambini nati dalla guerra. Il riconoscimento è stato consegnato dall’Assessore alla Cultura e alla Pace Carlo Verona a Senedin Hrnjica di “Forgotten Children of War”. “È questo - commenta l’Assessore - un premio che raccoglie i temi che questa Amministrazione tratta quotidianamente attraverso azioni concrete, spesso sviluppate d’intesa con altri enti del territorio, le realtà del Terzo settore e il mondo della scuola, e momenti pubblici di approfondimento riguardanti tematiche sensibili come la dignità della persona. È un premio di solidarietà, memorie e storie, le stesse che compongono la nostra comunità, spesso accompagnato dalle iniziative promosse dal Centro pace di Cesena rivolte principalmente ai giovani della nostra città. Per questa ragione, alla cerimonia di questo pomeriggio faranno seguito, nella mattinata domani, alcuni incontri dei referenti dell’Associazione bosniaca con gli studenti del Liceo classico Monti”.
“Siamo davvero molto grati alla città di Cesena - commenta Senedin Hrnjica - per questo importante riconoscimento. Siamo entrati in contatto con Cesena in occasione della presentazione della mostra ‘Breaking free’ accolta con particolare empatia. Speravamo di tornare qui in Romagna in tempi rapidi, ma certo non così velocemente. Questa mostra oltre ad essere il cuore dell’attività della nostra associazione, rappresenta anche la nostra testimonianza. Nel corso dell’anno condividiamo la nostra storia oltre i confini del nostro paese per raccontare quello che le nostre mamme hanno subito e cosa significa nascere dalle barbarie della guerra. Sono trent’anni che questo conflitto è terminato ma noi ogni giorno ci battiamo per questi bambini nati in piena guerra, i cui diritti non sono stati ancora riconosciuti. Le stesse battaglie che conduciamo appartengono a molti altri paesi del mondo martoriati da conflitti sanguinosi”.
L’associazione opera per restituire dignità alle madri di questi bambini, perché la guerra è stata combattuta anche e direttamente sui loro corpi. Il corpo delle donne è diventato un terreno di guerra e loro hanno vissuto un dolore impressionante ma sono state anche capaci, poi, di interrompere la catena di odio.