Descrizione
Recuperare personal computer non più utilizzati, rendendoli nuovamente funzionanti e donandoli successivamente alle realtà che ne manifestano l’esigenza.
È questa la principale attività svolta nella sede di via Chiaramonti 46, in centro storico, messa a disposizione dal 2010 dall’Amministrazione comunale del progetto “Trashware”, basato sull’inclusione digitale.
A questo proposito, nell’ambito della nuova procedura di selezione pubblica finalizzata all’individuazione di un ente del terzo settore a cui assegnare in concessione d’uso gratuita gli spazi laboratoriali di via Chiaramonti 46, per i prossimi tre anni è stata individuata l’Associazione Aidoru.
Confermando la collaborazione con l’Associazione studentesca S.P.R.I.Te. – Studenti Polo Romagnolo in Informatica e Tecnologie, UniRadio Cesena e Analysis, Aidoru contribuirà dunque alla realizzazione di iniziative e attività progettuali che mettono al centro il protagonismo, la creatività e socializzazione giovanile, l’aggregazione e la partecipazione, con particolare riferimento alla popolazione giovanile e studentesca, attraverso la realizzazione del “trashware” (riduzione dei rifiuti attraverso il recupero di computer non più utilizzati).
L’associazione Aidoru si pone come obiettivo quello di portare avanti il lavoro svolto negli ultimi tredici anni da parte dell’associazione S.P.R.I.Te. per quanto riguarda il progetto Trashware. A seguito della firma della concessione, i locali di via Chiaramonti ospiteranno il laboratorio, che sarà attrezzato con strumentazione adeguata (precedentemente posseduta da S.P.R.I.Te.) e che diverrà il luogo di incontro dei ragazzi che lavoreranno alla riparazione e alla configurazione dei dispositivi elettronici ricevuti in donazione, al fine di prepararli per la redistribuzione sul territorio provinciale. Il punto di incontro con donatori e riceventi sarà invece uno degli edifici del complesso ex Macello, più precisamente il civico 31 (via Mulini), attualmente gestito da Aidoru.
Il “trashware” favorisce la diffusione di strumentazione informatica fra le persone e le realtà che ne manifestano maggiormente l’esigenza, riducendo l’impatto ambientale, favorendo la riduzione della produzione e pericolosità dei rifiuti, il recupero delle sostanze riusabili e valorizzando la capacità progettuale dei giovani del territorio e costituisce inoltre un valido supporto operativo e materiale in favore delle famiglie più bisognose che non possono permettersi di acquistare personal computer
Il recupero avviene unendo i componenti di due o più PC al fine di formarne uno completamente funzionante. Verificato il funzionamento dell’hardware si procede all’installazione di “software libero”, privo cioè di costi di licenza e con necessità di “potenza” ridotte, ottenendo così una nuova macchina completamente funzionante ed adeguata alle esigenze di numerosissime realtà: scuole, associazioni, privati. Lanciato d’accordo con Hera e con il Campus cesenate, ‘Trashware’ in questi dieci anni ha raccolto risultati soddisfacenti sia guardando alla riduzione dei rifiuti e a una complessiva tutela dell’ambiente, sia in riferimento al numero di personal computer rigenerati che sono stati donati a scuole, enti e privati cittadini.